Everolimus nel tumore alla mammella in stadio avanzato positivo per il recettore dell’ormone in post-menopausa


La resistenza alla terapia endocrina nel carcinoma mammario è associata ad attivazione della via di segnalazione intracellulare del target della rapamicina nei mammiferi ( mTOR ).

In alcuni studi, l’inibitore di mTOR Everolimus ( Afinitor ) in aggiunta alla terapia endocrina ha mostrato attività antitumorale.

È stato condotto uno studio randomizzato e di fase 3, per confrontare Everolimus ed Exemestane ( Aromasin ) versus Exemestane e placebo ( assegnazione casuale in rapporto 2:1 ) in 724 pazienti con tumore alla mammella in stadio avanzato positivo per il recettore dell’ormone con recidiva o progressione della malattia nonostante terapia con un inibitore non-steroideo dell’aromatasi in un contesto adiuvante o di malattia in stadio avanzato ( o entrambe ).

L’end point primario era la sopravvivenza libera da progressione; gli end point secondari includevano sopravvivenza, tasso di risposta e sicurezza.

Un’analisi ad interim pre-pianificata è stata effettuata da un Comitato indipendente per il monitoraggio dei dati e della sicurezza dopo l’osservazione di 359 eventi di sopravvivenza libera da progressione.

L’età mediana delle pazienti era di 62 anni, il 56% mostrava coinvolgimento viscerale e l’84% malattia ormono-sensibile.

Le precedenti terapie includevano Letrozolo o Anastrozolo ( 100% ), Tamoxifene ( 48% ), Fulvestrant ( 16% ) e chemioterapia ( 68% ).

I più comuni eventi avversi di grado 3 o 4 sono stati stomatite ( 8% nel gruppo Everolimus-più-exemestano vs 1% in quello placebo-più-Exemestane ), anemia ( 6% vs meno di 1% ), dispnea ( 4% vs 1% ), iperglicemia ( 4% vs meno di 1% ), fatigue ( 4% vs 1% ) e polmonite ( 3% vs 0% ).

Nell’analisi ad interim, la sopravvivenza mediana libera da progressione è stata di 6.9 mesi con Everolimus più Exemestane e 2.8 mesi con placebo più Exemestane, in accordo alle valutazioni condotte da ricercatori locali ( hazard ratio per progressione o decesso, HR=0.43; P inferiore a 0.001 ).

La sopravvivenza mediana libera da progressione è stata di 10.6 mesi e 4.1 mesi, rispettivamente, in base alla valutazione centrale ( HR=0.36; P inferiore a 0.001 ).

In conclusione, Everolimus in combinazione con un inibitore dell’aromatasi ha migliorato la sopravvivenza libera da progressione in pazienti con carcinoma mammario in fase avanzata positivo per il recettore dell’ormone, precedentemente trattato con inibitori non-steroidei dell’aromatasi. ( Xagena2012 )

Baselga J et al, N Engl J Med 2012; 366: 520-529


Onco2012 Gyne2012 Farma2012


Indietro

Altri articoli

Il potenziale beneficio della combinazione di una terapia sistemica intracranica efficace con la radioterapia per le pazienti con tumore al...


Il raggiungimento della risposta patologica completa ( pCR ) è fortemente prognostico per la sopravvivenza libera da eventi ( EFS...


È stato esaminato il rischio di malattie cardiovascolari e di mortalità nelle donne con tumore al seno in base alla...


Sono state studiate diverse strategie neoadiuvanti di de-escalation per ridurre l'uso della chemioterapia nel tumore mammario in fase iniziale HER2-positivo,...


L'aggiunta di Pembrolizumab ( Keytruda ) alla chemioterapia neoadiuvante ha portato a una percentuale significativamente più alta di pazienti con...


Le pazienti con tumore mammario avanzato pretrattato positivo al recettore per gli estrogeni ( ER ) / negativo al recettore...


Everolimus ( Afinitor ), un inibitore orale del target della rapamicina nei mammiferi ( mTOR ), migliora la sopravvivenza libera...


La combinazione dello standard di cura ( Pertuzumab - Trastuzumab, chemioterapia ) con l'immunoterapia contro il tumore può potenziare l'immunità...


La Commissione Europea ha approvato Enhertu ( Trastuzumab Deruxtecan ), un anticorpo monoclonale coniugato, come monoterapia per il trattamento dei...


Il trattamento con bifosfonati nei pazienti con carcinoma mammario in fase iniziale è diventato parte della cura, ma la durata...